Una legge

Anche in Italia urge la legge Glass-Steagall

 

di Liliana Gorini, presidente di Movisol

 

Negli ultimi anni si è parlato molto della bolla speculativa che fa lievitare i prezzi in modo innaturale, ad esempio il prezzo del petrolio, del gas, ma anche degli alimentari in quanto la speculazione finanziaria riguarda anche le derrate alimentari. Le banche non investono più nell’attività produttiva cercando guadagni con titoli tossici e strumenti derivati. Questo è uno dei motivi per cui l’economia nel nostro paese va così male.

Nel 1933 l’allora Presidente americano Franklin Delano Roosevelt mise fine alla depressione economica ed al crac bancario con una legge che vietava la speculazione finanziaria e toglieva ogni garanzia dello Stato agli speculatori: la famosa legge Glass-Steagall, dal nome dei due congressisti che la presentarono.

Nota anche come “separazione bancaria”, la legge Glass-Steagall rese possibile la ripresa economica negli Stati Uniti. Uno dei principali fautori di questa legge dopo la crisi degli anni Novanta fu il compianto economista americano Lyndon H. LaRouche, che presentò un disegno di legge in questo senso ripreso da numerosi congressisti e parlamentari dei vari stati americani, tra cui Marcy Kaptur. LaRouche fu invitato dal Parlamento italiano negli anni Novanta, e tenne audizioni alla Camera dei Deputati ed al Senato su questa urgente riforma del sistema finanziario.

Mozioni per la legge Glass-Steagall furono presentate da quasi tutti i partiti italiani, ma non arrivarono mai in aula per un tacito accordo tra l’allora Premier Renzi e la Cancelliera Merkel che ne vietarono la discussione.

Se il Parlamento italiano avesse adottato la legge Glass-Steagall, oggi non saremmo nella situazione in cui siamo, in cui ogni volta che una banca va in bancarotta tocca a noi contribuenti salvarla. Ritengo quindi che sia urgente riavviare una discussione su questo tema.

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